Settantanovesimo giorno di guerra in Ucraina. Il governo finlandese vuole subito l’ingresso nella Nato e la richiesta ha scatenato la reazione di Mosca che la considera una minaccia per la Russia. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev ha sottolineato che «un simile conflitto ha sempre il rischio di trasformarsi in una guerra nucleare totale. Sarebbe uno scenario disastroso per tutti». I principali leader finlandesi sono stati avvertiti che la Russia potrebbe interrompere la fornitura di gas alla Finlandia da domani stesso. Del resto Mosca ha ridotto il gas e sui mercati vola il prezzo. La Commissione europea intanto si adopera per facilitare le esportazioni di cereali da Kiev verso l’Europa e il resto del mondo, nel tentativo di evitare una crisi alimentare globale.
Le truppe russe nel frattempo hanno bombardato per ore il distretto di Kryvyi Rih nella regione di Dnipropetrovsk, nel sudest dell’Ucraina, usando anche munizioni vietate al fosforo e a grappolo, mentre Proseguono a bloccare le uscite dai passaggi sotterranei dell’impianto Azovstal di Mariupol. Kiev sostiene invece di aver colpito un’altra nave russa nel Mar Nero. Zelensky si dice pronto a parlare con Putin, ma spiega anche che «non possiamo accettare compromessi per la nostra indipendenza», il che vuol dire non accettare la Crimea russa e non cedere territori per trovare una via d’uscita.
Come donare – Fondazione Specchio dei Tempi
Segui gli aggiornamenti ora per ora
00.21 – Zelensky: distrutte 570 strutture sanitarie, ma ricostruiremo tutto
«Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina le truppe russe hanno distrutto 570 strutture sanitarie e 101 ospedali, è una cosa senza senso, è una barbarie». Lo ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky nel suo ultimo videomessaggio diffuso in serata. «Tutti gli ospedali distrutti dagli occupanti, tutte le scuole, tutte le università che hanno bombardato, tutte le case, i ponti, le aziende, ricostruiremo tutto», ha assicurato.
00.01 – Denuncia Usa: migliaia trasferiti “a forza” in Russia
Gli Stati Uniti hanno accusato l’esercito russo di aver trasferito «con la forza» in Russia diverse migliaia di ucraini dall’inizio della guerra, spesso facendoli passare attraverso dei «campi» in cui hanno dovuto subire un trattamento «brutale». Secondo Kiev, le persone deportate in Russia sarebbero 1,2 milioni, e sono le autorità ucraine ad avere denunciato l’esistenza dei campi, di solito nei territori orientali controllati da Mosca. Ma gli Stati Uniti, attraverso il loro rappresentante diplomatico presso l’Osce hanno parlato di «almeno diverse migliaia di ucraini» che sarebbero passati per questi campi, mentre decine di migliaia di altri sarebbero stati evacuati in Russia, spesso senza comunicare agli interessati la destinazione finale. Secondo le informazioni raccolte dalle autorità, a molti dei «deportati» sarebbero stati confiscati telefoni e passaporti e le loro attività sui social network passate al setaccio alla ricerca di indizi della loro opposizione alla guerra russa.
Le notizie e gli approfondimenti di ieri
La vita al confine con la Russia: viaggio in Finlandia tra Nato, bunker e frontiere chiuse
www.lastampa.it
LEGGI TUTTO
, 2022-05-13 00:01:41 ,