Fu al centro della scena pubblica per polemiche e dichiarazioni che facevano scandalo. Mai però considerato come artista. Il “Conformista ribelle” di Anselma Dell’Olio in anteprima al Festival del Cinema, s’interroga sul paradosso di un personaggio inclassificabile
Con consueta perfidia Flaiano l’aveva ribattezzato, “Scespirelli”. Soprannome in fondo affettuoso, anche perché i due furono molto amici, ma che pure raccontava bene la spocchia, la diffidenza, l’incapacità o rifiuto della cultura italiana di prendere sul serio Franco Zeffirelli. Non ci fu neanche un pentimento tardivo, come spesso capita con gli artisti. Nessuno “sdoganamento” concesso, come coi film di serie B. E anzi, chi fu a Venezia nel 1988 ricorderà ancora le sonore spernacchiate alla proiezione del suo “Il giovane Toscanini”.
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